Vallelunga, 15 maggio 2005, tardo pomeriggio. Si è appena esaurita l'eco dei motori che hanno infiammato l'Europeo quando, timidamente, imboccano la pit-lane le 32 Thruxton che riempiono la griglia del primo trofeo monomarca con il logo Triumph. Improvvisamente, la frenesia da smobilitazione tipica del dopo gara si blocca. Le formiche che muovono moto, gomme e attrezzi attraverso i paddock si fermano, le orecchie tese, cercando di capire. Pian piano qualcuno si muove verso bordo pista, e presto i pochi diventano molti. Increduli, seguono con gli occhi sgranati il passaggio del gruppo, come se stessero assistendo dal vivo a un filmato d'epoca. Che ci fanno in pista quelle bicilindriche completamente nude, con i tromboni alti e i due ammortizzatori? Ma, soprattutto, che razza di musica stanno suonando?

E fu così che la Thruxton Cup, da gara "sfigata", di contorno ad una giornata importante, cominciò a far parlare di sè e a guadagnarsi il rispetto e l'interesse degli addetti ai lavori.
Il successo della Thruxton Cup è la naturale conseguenza della bellezza delle moto che le danno vita. Semplici ed essenziali, hanno il fascino delle cafe racer degli anni '60 e il kit di trasformazione - non a caso chiamato con il nome evocativo di "Flashback" - ne esalta ancora di più la personalità. Senza trascurare l'effetto delle grafiche e degli azzardi cromatici che, più che sulle supersportive carenate, diventa la vera cornice di un motore che è il vero protagonista della scena. Insieme al pilota, ovviamente. Le Thruxton sono infatti moto che vanno guidate, non "messe a punto". La potenza contenuta e l'impostazione della ciclistica non impediscono di divertirsi e regalarsi emozioni forti C'è poco da fare, la differenza fra un'accoppiata e l'altra la fanno solo la manetta e la sensibilità del pilota, tutto il resto serve solo a giustificare la compagnia dei meccanici.

Con presupposti simili anche l'aria che si respira intorno ai bicilindrici Triumph è diversa da quella, più pesante, nella quale si muovono i protagonisti degli altri circuiti monomarca. Non c'è dunque da stupirsi se, durante i turni di prova, si condividono linee e traiettorie e se, nei paddock, si condividono pezzi di ricambio e consigli. Certo, una volta allineati dietro al semaforo, cortesie e favori restano chiusi fuori dalla visiera, ma lo spirito che anima i piloti e tutto il popolo della Thruxton Cup è quello degli anni eroici delle gare, quello dello scendere in pista per il piacere di correre e misurarsi con se stessi, prima che con gli altri. Giovani piloti, esperti ex-piloti, neofiti pieni di passione, padri di famiglia in incognito, uomini che in comune hanno molto più di quanto possa sembrare e che, soprattutto, non si prendono troppo sul serio. Tutto ciò non deve però far pensare che ci si sposti per circuiti solo per passeggiare. Le 4 gare sono state molto combattute e chi ha lottato per il titolo ha dovuto impegnari al massimo.

La vittoria è stata conquistata da Max Porfiri, grazie a una stagione sempre ai vertici e senza il minimo errore, condizione indispensabile visto il numero contenuto di prove. Alle sue spalle, entrambi con una gara gettata al vento e divisi da soli 4 punti, Elio Iori ed Enrico Fugardi. Nella speciale classifica riservata agli Over35 non licenziati negli ultimi 15 anni, Vittorio Olivi (titolare della concessionaria di Firenze) ha messo tutti in riga con apparente facilità, primeggiando in ben 3 delle quattro prove. Secondo, Michele Di Cesare (concessionario di Foggia) e terzo Mario Lupano, direttore di Triumph Italia.

La formula della Thruxton Cup è piaciuta e la dimostrazione migliore è che per l'edizione di quest'anno una griglia si è già riempita con largo anticipo, con la possibilità di completarne una seconda. Due sono le novità per il 2006: una prova in più sul prestigioso palcoscenico di Vallelunga.






2006: i Trofei raddoppiano

La partecipazione è riservata ai proprietari di Triumph Speed Triple 1050, regolarmente importate in Italia. Il costo è 3.400 euro, cifra che include il kit completo 2006 e l'iscrizione alle cinque prove.