Non
è la solita preparazione, è uno strip tease
mozzafiato. Della Adventurer c’è solo quel che
serve, ma ciò che resta è sufficiente per farci
battere forte il cuore! Quando abbiamo visto la Super Cooper Racer 900
ci siamo subito giocati con il legnetto più corto il turno
di chi ci sarebbe saltato sopra per primo: morbida ammaliatrice di
forme giunoniche, la Triumph di Nicola e Marco di Numero Tre Verona ci
ha fatto subito correre con la mente a quelle serene smanettate di un
tempo, col gas pronto all'uscita dei tornanti di montagna, volando
circondati da alberi, prati verdi, e qualche balla di paglia qua
è là, giusto per dire che ogni tanto pensiamo
alla nostra pellaccia. Si, questa bella motorona ci porta ad immaginare
qualche esuberanza, pur senza vantare le superpotenze delle sportive
attuali.
Le sue curve spuntano fuori da ogni parte, come se qualcuno le avesse
allacciato il corsetto stretto quanto basta per mostrarne l'abbondanza,
con curata malizia. Con un elegante spogliarello, dalla tranquilla
passista Adventurer è uscita fuori questa bella moto
sportiva neoclassica, capace di rubare gli sguardi. Anche il suo colore
evoca un pizzico di femminilità: un giorno Nicola vide
entrare nel suo negozio una splendida bionda, che indossava un vestito
del medesimo azzurro intenso. Fu colpito dal vestito e decise di
abbigliare la sua prossima creatura in metallo con lo stesso color
turchese. Come nelle trame da commedia americana, la bionda non si vide
più passare lungo la via che ospita l'officina veronese; ma
la Super Cooper Racer 900 è sempre li in vetrina, a ricordo
di quel giorno, e tenta ogni appassionato del marchio Triumph.
In verità, la genesi della Super Cooper Racer ha origini
ancor più lontane del fatale incontro con la bella biondina.
La prima Àdventurer rimodellata in questo modo da Nicola e
Marco fu, un paio di anni fa, un'elegante neo-cafè
completamente colorata di nero. Dotata di un bel cupolino, col cerchio
anteriore da 18 pollici originale ed il posteriore a razze da 17 a
sostituire il 15 pollici raggiato di serie, venne denominata Super
Cooper. La nuova versione "Racer" estremizza lo stesso discorso,
tirando fuori il centopercento della grinta disponibile, senza lasciare
nulla all'immaginazione! Ciò che colpisce immediatamente
è la parte posteriore della Cooper, come lascia intendere
l'appellativo corsaiolo che tradisce l'influsso delle quattro ruote:
dopo la sella rigorosamente monoposto rimane solo quel tubone di
scarico di stile automobilistico, che guarda all'insù come
una contraerea. Nella prima versione, quella di due anni fa, il
terminale era stato trapiantato direttamente da un'ignara Audi 8O; per
la Racer non si poteva rinunciare a materiali leggeri, quindi carbonio
con le parti di raccordo in acciaio.
Il terminale della nuova Triumph turchese è stato
confezionato di proposito dalla Shark per questa applicazione. Per
realizzare questo alleggerimento tecnico-estetico della parte
posteriore, è stata tolta la parte finale del telaietto
reggisella; i1 fanalino rosso è stato applicato a due dita
dal corto sellino. Quanto alla targa, se dovesse servi un posticino, si
può trovare sotto il bombardone. Naturalmente questa
trasformazione radicale non lascia incertezze sulla totale vocazione
monoposto d'altronde una moto così bisogna godersela in
perfetta solitudine! Come ogni racing retrò cattivella,
ispirata alle vecchie moto da corsa, la Cooper ha dovuto rinunciare
completamente ad entrambi i parafanghi: l'effetto è
magnifico. In caso di pioggia, però, solo il tubone
posteriore potrà ripararci un poco dalla penna d'acqua
sollevata dalle ruote; per l'anteriore non ci sarà nulla da
fare, la doccia è garantita! Non sorprendetevi se, quando
ormai il sole sarà tornato a splendere, il suo pilota
continuerà a godere per numerosi chilometri di uno speciale
effetto idromassaggio, particolarmente stimolante con caschetto
aperto...
Se il lavoro dei nostri amici ha un carattere essenzialmente estetico,
anche la ciclistica è oggetto di un grande lavoro di
adattamento, pur restando in casa Triumph per pescare nella
componentistica più tecnica di modelli recenti. La forcella
fa parte dei gioielli di famiglia, viene infatti prelevata da una Baby
Speed, salvo poi effettuare un accurato lavoro di messa a punto;
l'ammortizzatore posteriore originale è stato fissato con
una staffa più lunga, così il bel retrotreno si
spinge ancora più in su, e si ottiene l'effetto estetico e
pratico di caricare pesantemente l'avantreno. Le ruote a raggi lasciano
il posto a due cerchi in lega da 17 pollici, anche in questo caso di
provenienza Speed Four; calzano però una coppia di gomme
rain da pista. Per frenare la muscolosa Cooper, sono stati messi
piazzati anteriormente due dischi da 320 millimetri, su cui agiscono
una coppia di pinze Triumph comandate da una pompa radiale. Anche il
motore è stato messo a punto nei minimi dettagli, pur senza
grandi stravolgimenti. Il cambio a cinque marce è stato
sostituito con quello a sei rapporti, fornito in kit dalla Triumph.
L'aspirazione è stata rivista con l'applicazione di un kit
KN che lascia in bella vista i filtroni in carta. Se l'inconfondibile
rombo rauco del tre cilindri inglese emoziona alla prima sgasata, la
stessa posizione in sella della Cooper regala subito tante emozioni: i
due semimanubri fissati in basso sugli steli, unitamente alle leggere
pedane arretrate e rialzate, vi dispongono subito in posizione
d'attacco! Davanti al naso, appena sopra il nastro d'asfalto che vi si
srotolerà davanti, svetta solo soletto il contagiri
classico, ricavato dalla strumentazione originale e piazzato al centro.
Abbracciati così alla bella ragazzona inglese, la tentazione
si fa forte... Ma non innamoratevene troppo, perché Nicola e
Marco sono molto gelosi della loro bionda dal vestito turchese!
GENERALITÀ
Nome della moto: SuperCooper Racer;
marca: Triumph;
modello: Adventurer 900;
anno di immatric: 1993;
proprietario:
Nicola Martini;
città: Verona; |
MOTORE
Cilindrata: 885 cm (76x65 mm);
cilindri: 3, originali;
raffredd.: a liquido;
accens.: digitale a induz.;
alimentaz. 3 carburatori di 36 mm con kit Dynojet;
filtro aria: K&N in carta;
imp. di scarico: Shark in carbonio;
altri partic. carter motore satinato nero opaco. |
CICLISTICA
Telaio: monotrave superiore in acciaio;
modifiche: eliminazione telaietto posteriore;
forcellone: originale;
forcella: Showa (Triumph Speed Four);
diam. steli: 43 mm;
ammortizz.: Wilbers regolabile nell'interasse;
cerchio ant: 3.5x17" in lega (Honda CBR 600 '98);
pneum. ant.: Metzeler RS 120/70 ZR 17;
freno ant: a doppio disco di 296 mm (Honda CBR 600 '98) con pinza
Nissin (Triumph Daytona) e pompa freno radiale Braking;
cerchio post: 5.5x17" in lega (Triumph Speed Triple 900);
pneum. post: Metzeler RS 180/55 ZR 17;
freno post: a disco di 285 mm con pinza a due pistoncini (Triumph Speed
Triple 900). |
TRASMISSIONE
Primaria: a ingranaggi;
secondaria: a catena Afam;
cambio: rovesciato a 6 rapporti;
frizione: multidisco in bagno d'olio.
ACCESSORI
& PARTI SPECIALI
Manubrio: Speed Triple 900;
faro: originale, verniciato in nero opaco;
luce post: CEV;
strumentai modificata con supporto contagiri artigianale in plexiglass
e spia olio;
pedane: Raask arretrate;
sella: modificata e rifoderata;
altro: tappo serbatoio benzina tipo "Monza" artigianale, piastre faro
artigianali nere, tabelle portanumero. |
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