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B A R T R A C K E R :     A    C O O L     M I S T A K E



Qualche tempo fa ho ricevuto la e-mail di Leo nella quale mi raccontava la nascita della sua special su base Legend TT. Quando ho visto il risultato di un anno di lavoro non ho potuto non riservare una pagina a questa bellissima motocicletta. Riporto qui di seguito il racconto di Leo.


Special Triumph BarTracker



Questi ultimi 20 anni all’estero trascorsi quasi tutti in Asia in posti dove la moto “grossa” non e’ permessa o sconsigliata per la pericolosità del traffico e dello smog, mi hanno un po’ allontanato dalla vecchia passione per le due ruote. Ho comunque continuato a seguirne l’evoluzione attraverso le riviste specializzate e web.

Resto tuttavia un nostalgico degli anni ’60-’70: amo ancora le vecchie inglesi come la Triumph Bonneville, la Trident 750 o la bellissima Hurricane 750cc: ne vennero costruiti solo 1250 esemplari. In Italia ne arrivarono meno di 10 e ne vidi una a Rimini sul lungomare, arancione bellissima e irraggiungibile per noi ragazzotti senza soldi. Le inglesi erano per noi diciottenni appunto irraggiungibili per prezzo, cilindrata, peso e lusso: costavano poco meno di 2 milioni delle vecchie lire, quando una vespa costava 125.000 lire.

Anni fa vidi su una rivista inglese la replica moderna della vecchia Triumph Bonneville che mi fece riaccendere sopiti ardori. Nel 2009 andai a fare visita a mio nipote Giorgio a Singapore e visitammo per caso una Concessionaria Triumph. Mi accorsi non senza sorpresa che la Triumph riproponeva aggiornate vecchie glorie di 40 anni fa, dalla Bonneville, alla Scrambler, alla bellissima Thruxton. Io e mio nipote decidiamo quindi di cercare un buon usato da acquistare assieme.

Dopo pochi mesi, un giorno qualsiasi che ero in ufficio a Pechino con dei clienti, mi chiama Giorgio dall’Italia: “Zio, sono a Fano al mare. In garage dalla mamma del Fabio c’è una vecchia Triumph inglese di quelle che piacciono a te” – Bonneville, pensavo io – “come nuova con 4.000km. Ci interessa?”

Dopo un paio di telefonate al Fabio, la moto è nostra! Un’oretta dopo Giorgio mi invia le foto di quella che mi aspettavo fosse una bella Bonneville: Errore! Ad essere fotografata è invece una strana Triumph mai conosciuta, con poggia-schiena tipo cruiser americano, borse laterali moscie di plastica, 3 cilindri e radiatore acqua! Non era brutta, ma non era il mio vecchio sogno. Ottime condizioni per carità ma mancava di carisma. Era una Legend 900 TT.


Special Triumph BarTracker
Questa è la base di partenza: una Legend TT 900



In quel preciso momento si e’ fatta strada in me la certezza che dovevo fare qualcosa per rimediare all’incauto acquisto. Ho iniziato a vagare di notte nell’etere di Google cercando le parole “Triumph Flat Track”. In un sito trovo molte moto tra cui una vecchia Bonneville customizzata Flat Track: una meraviglia. Ecco, ho deciso immediatamente, voglio farla cosi. Serbatoio in linea con sedile e codino, come la Pursang 250 MKII cross di quando ero ragazzo.

Nel frattempo mio nipote trova un amico di un amico che ha appena finito di preparare una special su base Triumph. Si tratta di Stefano capomeccanico di un team che corre nella MotoGP classe 125. Decidiamo di affidare a lui il lavoro.

La moto e’ in buone mani, ma Stefano è duro da convincere: non ci vede una flattracker su quella base, e vuole fare un po’ la moto a suo gusto. Lui e’ “GP oriented” vede e pensa moto da corsa!  La comunicazione, visto che io sono a Pechino, è difficoltosa. Passano un paio di mesi, arriva Natale e rientro in Italia per qualche giorno. Ne approfitto per andare a trovare la nostra moto.

Stefano mi sta simpatico da subito. Nella piccola officina ci sono due moto 125 GP e la nostra Legend completamente smontata:


Special Triumph BarTracker



Il progetto è ora chiaro, ma solo nella mente di Stefano: “Qui mettiamo tubi da Moto GP colorati, per acqua, condotti acciaio per tubi benzina. Ho un amico che fa gli alettoni posteriori delle F1 a Modena, mi faccio mandare una paratia laterale posteriore, la sagomiamo e ne facciamo due placche per i fianchetti, peso totale 300/400 gr. Montiamo le forcelle Ohlins a steli rovesciati e dietro un mono ammortizzatore fatto fare da quelli della motoGP: su misura. Poi freni Brembo, disco a margherita, tubi freno aeronautici, cerchi e mozzi in alluminio della Exel.

Le marmitte devono essere costruite in titanio” sentenzia Stefano: saranno fatte a mano da uno che le fa per le MotoGP, tagliate da fogli di titanio al laser e saldate a mano, come quelle delle F1, una meraviglia a botticella con un sound pazzesco.



Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker



Un fornitore sagoma la carrozzeria che decido di verniciare bianca con strisce blu in onore alla FORD Mustang  350 GT Shelby, del 1965. Certo visti così grezzi i due pezzi non fanno impressione. Ma Stefano garantisce che il carrozziere e’ un mago, il migliore verniciatore della zona! Ed il risultato gli da ragione:



Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker



Si prosegue con un piccolo faro anteriore montato su una placca di carbonio: tutti pezzi fatti a misura comprese le staffe di supporto. La forcella Ohlins era oro ma Stefano ha voluto verniciarla di nero. La strumentazione è stata sostituita con una versione più moderna,  così come il fanale posteriore a led.



Special Triumph BarTracker



Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker

Special Triumph BarTracker



Venerdì 7 agosto 2010 la moto è finita e dopo un problema al motorino d’avviamento (risolto brillantemente grazie a Giorgio e due spazzole adattate da un Mitsubishi Pajero) la Bar-tracker prende vita.

Che meraviglia!!! Sfreccio in pantalocnini corti e Lacoste a mezze maniche sulla mitica SS.63  Tratto Urbania-S.Angelo, il pezzo di strada che conosco meglio al mondo. Dimentico platani e guard rail, vado in estasi. Come se non fossero passati 42  anni dall’estate 1968, che eta’ permettendo, scorazzavo sulla mia prima moto da strada di grossa cilindrata. Stesse splendid sensazioni: se non fosse per i capelli corti e radi e soprattutto bianchi, e la panza appoggiata al serbatoio, potrei sentirmi i 18 anni, ancora. Non e’ una moto e’ una macchina del tempo.

Arrivo sotto casa di mia madre, tolgo il casco mi giro e mia madre (97 anni) mi guarda dal giardino, viene al cancelletto un po’ incurvata dal tempo, si sporge e guarda la moto. Mi aspetto un “Mi raccomando vai piano che sono pericolose “ ed invece dice : “Bella, la piu’ bella di tutte quelle che hai avuto”.

I numeri riportati sulla motocicletta sono 60 (i miei anni), 38 (gli anni di Giorgio) e un 1 (l'anno impiegato a costruirla).

Ci tengo a ringraziare le seguenti persone, senza le quali la Bar Tracker non sarebbe mai nata: Stefano Riminucci di Urbania, Luca Santi della Shock Design di Acqualagna per le verniciatura, Zukkero di Urbania per la parte elettrica e Morotti, sempre di Urbania, per le lucidature.

Se volete contattarmi per qualche informazione aggiuntiva scrivetemi a diddiparma@hotmail.it e sarò felice di rispondervi.


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