Bonneville Unit

FedroTriple - Home











<-- Modello PRE-UNIT (1959 - 1962)
Modello 2000 (2001 - 2007) -->



1963 - La Bonneville UNIT


Il primo motore Triumph di tipo Unit (con il cambio in blocco al basamento) viene presentato alla stampa nel febbraio del 1957 in occasione del lancio della bicilindrica 350cc 3TA Twentyone. Successivamente, nel 1958, il bicilindrico 500cc viene riprogettato con il cambio in blocco. L'ultimo motore ad abbandonare il cambio separato è proprio il bicilindrico 650cc utilizzato nella Thunderbird e nella Bonneville nel 1962.



Triumph Bonneville Unit
1963 Bonneville Unit


Triumph Bonneville Unit
1963 Bonneville Unit - Foto ufficiale
Nel 1963 entra in produzione la Bonneville in versione “Unit” presentata nell’ottobre dell’anno precedente. Il cambio è  contenuto nel medesimo carter motore costituito da due semigusci fusi in lega leggera e tagliato secondo un piano verticale. Il cambio, pur inserito nel basamento, è tuttavia alloggiato in una vano separato da quello di contenimento dell’albero motore ed è dotato di lubrificazione propria con olio specifico.



Triumph Bonneville Unit
1963 Bicilindrico 650cc Unit Esploso motore T120 Unit


Il nuovo motore presenta altre differenze rispetto alla vecchia unità pre-unit: il nuovo albero motore è ora supportato da un cuscinetto a sfere dal lato distribuzione e da uno a rulli lato trasmissione e l
’alimentazione è garantita da due nuovi carburatori Amal Monobloc da 1” e 1/8. Salta subito all''occhio l’aumento della superficie delle alette dei cilindri estesa anche ai lati dei coperchi delle punterie. Il gruppo testa cilindri è ora fissato con nove tiranti anzichè otto come nel precedente modello.



In questa foto gentilmente inviata da Claudio Sintich si vedono a sinistra un albero motore del T110 ed a destra
 albero T120 unit. Si distinguono chiaramente le diverse forme delle "mannaie" ed la diversa costruzione. 



Albero motore pre-unit Albero motore unit



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
Testa Bonnie PRE-UNIT Testa Bonnie UNIT



L’accensione è garantita da una coppia di puntine Lucas comandate da un ruttore fissato all’asse a camme di scarico con una bobina per ogni cilindro. Le bielle sono sempre costituite in lega RR56 forgiate e dotate di testa scomponibile.
La trasmissione primaria è assicurata da una nuova catena duplex con un pattino per regolarne la tensione. La frizione è riprogettata.


Il telaio, per adattarsi alle dimensioni più compatte del motore (e per ovviare ai problemi di rotture evidenziate sul campo) ritorna monoculla sdoppiata sotto il motore con forcellone oscillante posteriore. Diversa rispetto al precedente modello l’inclinazione del cannotto (maggiore avancorsa) e le forcelle (sempre di produzione Triumph ma con molle esterne). Il nuovo telaio, grazie al singolo tubo della culla, trasmette minor vibrazioni  al pilota (già ridotte in origine dal nuovo motore) migliorando il confort di marcia, tuttavia la maggior flessibilità dello stesso riduce, rispetto al precedente telaio, la stabilità alle alte velocità.

Nel mercato americano la Bonnie Unit viene commercializzata in due versioni: la T120R stradale e la T120C “Competition Sport”



1964 - Bonneville Thruxton

In occasione del salone di Earls Court di Londra, la casa inglese presenta una versione speciale della Bonneville denominata Thruxton. Costruita in solo 50 esemplari, era stata presentata per avere l'omologazione necessaria per correre nelle gare delle derivate di serie. Aveva il manubrio basso, pedane arretrate, sella monoposto e carena Mitchenall Avonaire. Per saperne di più su questa versione speciale andate alla pagina Bonneville Thruxton.



Triumph Bonneville Unit
Presentazione della Bonneville Thruxton al salone di Earls Court del 1964



Con il 1964 il bicilindrico della Bonnie "standard" viene aggiornato aumentando il diametro delle valvole di aspirazione, montando carburatori maggiorati e strumenti con estetica differente. Nel 1965 la Bonnie guadagna nuove forcelle anteriori migliorate nel funzionamento (maggior escursione e molle più tenere) ed il freno posteriore migliorato nell'efficienza frenante.


Triumph Bonneville Unit
1965 Bonneville Unit - Catalogo ufficiale




1966 - Impianto elettrico a 12V, nuovo telaio e incremento di potenza

Il 1966 è un anno di grandi cambiamenti per la Bonnie sia per la parte motoristica che per la parte ciclistica.

Nuovo il telaio che cambia nella triangolazione del canotto di sterzo, con il tubo superiore del telaio di diametro maggiore, il perno del forcellone più lungo ed irrigidito con due piastre saldate alla culla posteriore. L’angolo del canotto di sterzo varia da 29,5° a 27° senza variare l’interasse: questo ha permesso di migliore la stabilità della moto senza influirne la maneggevolezza. Derivato dal telaio prototipo vincitore della 200 Miglia di Daytona grazie alla T100R500 guidata da Buddy Elmore, questo nuovo telaio garantisce alla Bonneville più stabilità alle alte velocità e più maneggevolezza alle basse andature.

Il serbatoio cambia forma e con essa si semplifica il fregio Triumph nel quale risulta più evidente il marchio della casa. Sono mantenuti le protezioni in gomma per le ginocchia sul serbatoio con il logo Triumph presente anche sulle manopole del manubrio e sulle protezioni in gomma delle pedane.

La capacità del serbatoio dell’olio cresce a 2,8 lt ed allo stesso tempo vengono migliorate le operazioni di montaggio e smontaggio. L’impianto elettrico è ora a 12 V con il diodo zener riposizionato sotto il pannello sinistro e non più sotto il fanale come nella Thunderbird.
Triumph Bonneville Unit

Triumph Bonneville Unit Il volano del bicilindrico viene alleggerito per migliorare le doti di accelerazione, così come il cuscinetto di banco lato distribuzione passa da sfere a rulli come quello del lato trasmissione. Sono migliorate le tenute olio delle aste di comando, e allungata la leva di accensione per vincere il maggior rapporto di compressione (9:1). Il motore è in grado di erogare 52CV a 6500 giri/min per una velocità max di circa 170 km/h.

 In un articolo apparso sulle rivista “Motor Cycling” vengono citate le ottime prestazioni della Bonneville, così come un’ottima maneggevolezza. Infatti, rispetto alla concorrenza, le moto inglesi vantano di un telaio di caratteristiche superiori che garantiscono un’ottima tenuta di strada e buoni doti di maneggevolezza. Purtroppo nello stesso articolo sono evidenziati anche i difetti cronici del bicilindrico inglese: elevate vibrazioni tra i 3000 e 5000 rpm, posizionamento non ergonomico dei comandi al manubrio, trafilamenti d’olio e problemi all’impianto elettrico.

Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1966 Bonneville - Particolari carburatori AMAL Monobloc 389/203 (con filti nella versione USA)

In questi anni la Triumph è sommersa da richieste di modelli differenziati provenienti principalmente dai mercati americani della East-Coast e West Coast. Il mercato americano infatti richiede versioni standard e specifiche versioni adatte per le competizioni. Ci furono quindi un numero elevato di personalizzazioni delle motociclette, Bonnie compresa, con piccole varianti fra le quali ricordiamo: l'assenza o meno del impianto luci, scarichi bassi o alti, con o senza silenziatori, manubrio basso o alto, differenti forme del serbatoio, leve e pedane sportive, parafanghi più o meno avvolgenti e rapporti. Alcuni esemplari sono elaborati dalla stessa casa aumentando il rapporto di compressione fino ad ottenere potenze superiori ai 60 CV. Una delle versioni più famose è sicuramente la Bonnie T120 TT.



Bonneville T120 TT (1966-1967)


Il versatile motore bicilindrico di 650, che già negli anni ’50 si era guadagnato notevole fama nel Dirt Track, si rivela vincente anche nel TT dove, per la conformazione del percorso, diventavano importanti anche le doti di accelerazione e frenata. Doti innate nella Bonnie che, preparata a dovere, diventa pressoché imbattibile, tanto da indurre la Casa a realizzare, su pressione e in collaborazione col distributore USA Johnson Motors Inc. (JoMo) una versione destinata a queste gare derivate direttamente dalla Bonneville.



Triumph Bonneville Unit
1966-1967 Bonneville T120TT

Designate T120 TT nel biennio 1966–67, queste Bonneville finirono tutte oltreoceano. Principali differenze estetiche dalla versione sportiva in vendita in Europa, sono il piccolo faro anteriore da 5” e l’impianto di scarico realizzato nella prima serie con due tubi alti e successivamente con due tubi bassi passanti sotto la culla del telaio.

A livello tecnico, la compressione fu elevata a 12:1 e furono montati un paio di Amal Monobloc di diametro 1 3/16” (30,2 mm) con getto del massimo 330 anziché, rispettivamente 1 1/8” (28,6 mm) e 260. L’impianto elettrico era del tipo a scarica capacitiva con bobine Lucas 3ET, simile a quello utilizzato per le Triumph e BSA monocilindriche da fuoristrada, che non richiedeva l’uso della batteria.

L’impianto di illuminazione, di presenza molto simbolica, era alimentato direttamente dall’alternatore. Nel 1966, l’ultima versione della TT ebbe la compressione ridotta a 11:1 e il rapporto finale accorciato al valore di 5.41:1 (prima era di 4.84:1). Il serbatoio da soli 2.5 galloni.



Qui sotto potrete analizzare le differenze fra la Bonneville 1966 versione USA e UK (manubrio, fanale posteriore,  serbatoio, silenziatori più piccoli, parafanghi in acciaio inox non verniciati, la presenza dei filtri aria, sella...).


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1966 Versione UK 1966 Versione USA 1966 Versione USA


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1966 Versione UK 1966 Versione USA


Triumph Bonneville Unit
1966 Bonneville per le forze di Polizia



1967 - Nuovi carburatori Amal Concentric 930

Poche modifice per la stagione '67 riassumibili in una nuova pompa olio maggiorata (miglior recupero, lubrificazione delle camme e punterie) ed i nuovi carburatori AMAL Concentric 930 da 30mm prendono il posto dei precedenti AMAL Monobloc.


Triumph Bonneville Unit
1967 - Bonneville (catalogo ufficiale)



1968 - Freno anteriore e accensione Lucas 6CA

Il freno anteriore, fino ad allora a camma semplice ereditato dalla produzione degli anni ’50, è aggiornato nell’impasto del ferodo e nel sistema interno di azionamento delle ganasce ora a doppia camma. Si tratta dello stessa unità montata sulla neonata Trident. Il diametro rimane invariato a 200 mm con l'aggiunta di una presa d’aria di raffreddamento. Migliorata anche l'azione delle sospensioni anteriori.

Il pannello sinistro che contiene l’impianto elettrico è ridisegnato ed è introdotto la più efficiente accensione Lucas 6CA con i piatti dei ruttori indipendenti.


Triumph Bonneville Unit
1968 Bonneville (mercato USA) con nuovo freno anteriore a doppia camma


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1966 - Freno singola camma 1969 - Freno doppia camma con presa aria 


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1968 - Bonneville - Sul faro Lucas è inserito è inserito il voltmetro. I due strumenti Smiths sono montati elasticamente.


1969 - Ammortizzatori posteriori con molle in vista e filtri aria

La Bonnie del '69 si riconosce facilmente dal modello precedente per la presenza degli ammortizzatori posteriori a molle cromate scoperte, dei filtri aria montati nei carburatori (per la prima volta in per l'europa)  dalla presenza di un compensatore fra i due collettori di scarico. Nuovo anche il fregio sul serbatoio aggiornato su tutta la gamma. Altre modifiche visibili sono i nuovi silenziatori, la presenza della spia dell’olio sul fanale. Sono nuove anche le dimensioni dei pneumatici che passano dalle misure 3”-18” a 3,25”-19” sull’anteriore e da 3,5”-18 a 4”-18” sul posteriore.



Triumph Bonneville Unit
1970 - Bonneville


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
Nuovi ammortizzatori posteriore Filtro aria Compensatore scarico e nuovo fregio


Viene introdotto il nuovo sistema di frenatura idraulico nella forcella usato nella gara di Daytona del 1967. Il montaggio dei carburatori viene modificato al fine di ridurre la trasmissione delle vibrazioni ridotte anche grazie al aumentato la massa del volano. Sono modificati i tubi all’interno dei quali scorrono le aste per ridurre i trafilaggi d’olio. Finalmente la bulloneria viene standardizzata sul passo americano UNF.

Altra novità introdotta nel 1969 è l’interruttore dello stop anche per il freno anteriore che pur essendo uguale alla versione precedente viene migliorato nello scorrimento del cavo di azionamento grazie ad un percorso dello stesso ottimizzato. Diverso invece il piatto cromato sulla sinistra del tamburo che perde le due feritoie del modello ’68.


Riporto qui di seguito un articolo gentilmente inviato da Gabriele S. tratto da un vecchio numero di Motociclismo relativo alla Bonneville MY1969. Assolutamente da leggere!!!

1969 Triumph Bonneville Test Motociclismo 1969 Triumph Bonneville Test Motociclismo 1969 Triumph Bonneville Test Motociclismo 1969 Triumph Bonneville Test Motociclismo
1969 - Articolo di Motociclismo - Bonneville MY1969




1970 - Bonneville T120R

Il 1970 è un anno di attesa per la Bonnie: cambia la sigla in T120R anche per il mercato europeo, viene modifico l'attacco anteriore del motore al telaio per facilitare il montaggio del motore, sono montate le nuove trombe Windtone ed il maniglione posteriore del passeggero (fissato precedentemente sotto la sella).



Triumph Bonneville Unit
1970 - Bonneville UK (catalogo ufficiale)



Triumph Bonneville Unit
1970 - Depliant Bonneville USA





1970 - Bonneville UK




1970 - Bonneville USA



1971 - Telaio "Oil in frame"

Il 1971 è un anno di svolta per la Bonnie (e tutta la gamma Triumph) segnato dall'introduzione del famoso (e non per aspetti positivi) nuovo telaio "oil in frame" progettato dalla nuova R&D di Umberslade Hall.



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1971 - Telaio Oil in Frame

Triumph Bonneville Unit
1971 - Bonneville



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1971 - In sequenza: il nuovo faro incorpora tre spie (pressione olio, abbagliante e indicatori di direzione) e l'interrutore di azionamento luci; la nuova scatola filtro aria (uno per carburatore); ed i due nuovi freni con mozzo conico.


Il nuovo telaio è costituito da un tubo di grosso diametro che dal canotto prosegue fino alla sella per poi scendere dietro al motore. Questo tubo, sigillato, contiene l’olio motore ed il relativo filtro posizionato nella parte bassa. Questa soluzione ha permesso di liberare lo spazio precedentemente utilizzato dal serbatoio dell’olio ed utilizzarlo per il posizionamento dei nuovi filtri aria richiesti dalle normative di riduzione del rumore.

Il resto del telaio comprende una doppia culla e la nuova forcella rinnovata nella parte interna con i foderi in alluminio. Le ruote hanno nuovi mozzi conici e nuovi freni. La linea del serbatoio è ora squadrata secondo i canoni stilistici dell’epoca (disponibile anche una versione più piccola del serbatoio). Nuovi anche i silenziatori modificati per ridurre la rumorosità di scarico. La moto è dotata, per la prima volta, degli indicatori di direzione.

La messa in produzione del nuovo telaio fu molto difficoltosa. Il nuovo centro di ricerche è completamente svincolato dalla produzione creando grossi problemi in fabbrica. I tempi di progettazione e messa in produzione si allungarono a dismisura, così come la comunicazione tra Meriden e Birmingham divenne sempre più difficoltosa. Nel novembre del 1970 data di inizio produzione per la gamma ’71, le attrezzature per la costruzione del nuovo telaio oil-in-frame non erano ancora pronte! Si iniziò quindi a costrutire le bicilindriche 500cc ed i motori 650cc, poi gli operai dovettero fermarsi per attendere le nuove attrezzature!

Non appena furono costruiti i primi telai ci si accorse che la culla non era sufficientemente alta per inserirvi dentro i motori. Non era infatti possibile inserire il bicilindrico dentro il telaio senza smontare la testa… ed una volta inserito il motore non c’era più spazio a sufficienza per rimontare la testa al suo posto! Il sistema di fissaggio del motore al telaio dovette essere quindi modificato all’ultimo momento (ricordiamo che i motori era già tutti assemblati).

Questa modifica fatta in fretta porta un aumento dell’altezza da terra della sella di circa 25mm tanto da sollevare forti critiche dal pubblico e dalla stampa. Questo fu solo uno dei problemi riscontrati nella messa in produzione del famoso “oli in frame”. La posizione degli attacchi del cavalletto centrale, fissati sulla piastra inferiore di chiusura del serbatoio dell'olio era anch'essa errata. Infatti molti motociclisti usavano scaldare la moto al minimo sul cavaletto: le vibrazioni e la torsione del cavalletto stesso finivano alla lunga con il crepare il telaio con la conseguente perdita dell'olio motore. Il costo di riprogettazione del telaio e delle riparazioni sulle motociclette già vendute fu uno dei motivi che peggiorarono la già precaria situazione della Triumph
.


Triumph Bonneville Unit
1971 - Bonneville (catalogo ufficiale)


1972 - Cambio a 5 rapporti

Nel 1972 è disponibile il cambio a cinque rapporti per Bonneville (versione T120RV). Il telaio viene abbassato migliorando l’altezza da terra della sella e di conseguenza sono rivisti il posizionamento dei componenti elettrici.



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
Special su base Bonneville del 1972 (fregi del 1968 e freni del 1969)




1972 Bonneville
1972 - Bonneville


Nel mese di agosto viene messa a punto una nuova versione del bicilindrico. Inizialmente la cilindrata cresce a 724cc e dopo pochi esemplari, grazie all’aumento di 1mm del alesaggio, la cubatura del twin inglese cresce fino a 744cc. Oltre all’aumento di cilindrata il bicilindrico viene modificato nel basamento (per ricevere i nuovi cilindri), la catena primaria passa da duplex a triplex mentre la testa è fissata con dieci prigionieri (contro i nove del precedente modello).

Le nuove T140 si devono principalmente a Brian E.Jones tecnico di lunga esperienza con passato in Douglas, BSA e Norton. Jones progetterà le ultime Bonneville fino al 1983.


Riporto qui di seguito un articolo tratto da Motociclismo del giugno 1972 dedicato alla Bonneville:

1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo
1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo
1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo 1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo
1972 Triumph Bonneville 650 Motociclismo


1972 - Articolo tratto da Motociclismo Giugno 1972




1973 - Bonneville T140V (744cc)

Entra in produzione la versione 744cc della Bonneville con cambio a cinque marce di serie e singolo freno a disco anteriore. Questa versione, denominata T140V, ha una connotazione molto più turistica delle precedenti Bonnie perdendo così lo spirito sportivo che ha sempre contraddistinto la bicilindrica inglese.



Triumph Bonneville Unit
1973 - Nuovo motore 750cc



Triumph Bonneville Unit
1973 - Nuovo motore 750cc



Triumph Bonneville Unit
1973 - Bonneville (catalogo ufficiale)



Triumph Bonneville Unit
1973 - Bonneville (catalogo ufficiale)


Gli anni ’70 sono purtroppo anni difficili per l’intero gruppo BSA e questo chiaramente si riflette anche sulla produzione motociclistica marchiata Triumph. Nel 1973 viene annunciata la chiusura dello stabilimento di Meriden da parte della NVT (che aveva da poco acquistato il gruppo BSA e quindi anche la Triumph). La fabbrica entra in sciopero per ben 18 mesi durante i quali poche motociclette verranno costruite.




Triumph Bonneville Unit
1974 - Bonneville (catalogo ufficiale)



Triumph Bonneville Unit
1974 - Una delle poche Bonneville uscite dallo stabilimento di Meriden



1975 - Cambio a sinistra

Dopo lunghe polemiche, e dopo oltre un anno e mezzo di occupazione dello stabilimento di Meriden, la Triumph risorge sotto forma di cooperativa operaia che si stabilisce a Meriden per produrre la versione 750cc della Bonneville. La gamma è sostanzialmente quella del 1973, purtroppo la concorrenza ne frattempo ha fatto passi da gigante.

Nel marzo del 1975 le linee di montaggio di Meriden inziano a lavorare di nuovo con regolarità e dallo stabilimento escono nuovamente le bicilindriche 650cc e 750cc. Da subito viene messa fuori produzione la versione 650cc per concentrarsi nel modello di cubatura maggiore. Nel mese di giugno è prodotta l’ultima Bonnevielle con il cambio a destra, per passare allo standard oramai in uso del comando a sinistra.


Triumph Bonneville Unit
1975 - Bonneville con cambio a sinistra (cerchi in lega non originali)



1976 - Freno a disco posteriore

Per il 76 solo due modelli vennero prodotti dalla fabbrica inglese. In realtà si tratta di due versioni dello stesso modello differenziate dal numero dei carburatori. Ovviamente la versione a due carburatori Amal è battezzata T140V Bonneville ed è spinta dal bicilindrico 744 cc con cambio a 5 marce. Il freno posteriore a disco è comandato idraulicamente dal pedale destro.



Triumph Bonneville Unit
1976 - Bonneville (catalogo ufficiale)



1977 - Bonneville Silver Jubilee e Freno a disco posteriore

Per il Silver Jubilee del regno della regina Elisabetta, nel 1977, venne costruita una versione limitata della Bonneville, la Silver Jubilee. Il modello è basato sulla Bonnie 750 cc con una finitura in rosso, bianco e azzurro su argento. I coperchi del basamento sono cromati. Nel posteriore troviamo gli ammortizzatori a gas forniti da Girling. Ogni Bonnie Silver Jubilee venduta era accompagnata da un certificato di origine. Ne furono vendute circa 1000pz in Inghilterra, altrettanti negli USA ed altri 400pz nel resto del mondo. Nel corso dell'anno la gamma Bonneville guadagna il disco posteriore.



Triumph Bonneville Unit
1977 - Bonneville  


Triumph Bonneville Unit

Triumph Bonneville Unit




1977 - Bonneville Silver Jubilee (foto London Motorcycle Museum and John Nelson)



1978 - Nuova testa

Per il 1978 arrivarono pochi cambiamenti, tra cui un bulbo alogena per il faro.

Una nuova versione per il mercato americano della Bonneville T140E è disponibile a catalogo. Grazie ai nuovi carburatori Mark 2 Amal, alle piccole modifiche al circuito di alimentazione ed alla nuova testa, la Bonnie è in grado di utilizzare una miscela aria/benzina più magra e soddisfare i requisiti EPA del mercato statunitense. Grazie ai condotti di aspirazione paralleli fu possibile utilizzare un'unica leva per comandare l’aria per entrambi i carburatori.


Triumph Bonneville Unit
1978 - Nuova testa




Triumph Bonneville Unit
1978 - Bonneville


Triumph Bonneville Unit
1978 - Pubblicità Bonneville



Triumph Bonneville Unit



1979 - Accensione elettronica

Nel 1979 arriva l’accensione elettronica Lucas Rita e nuovi comandi elettrici più affidabili per il manubrio assieme ad un telaio rinforzato. 



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1979 - Bonneville


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1979 - Gamma colori e pubblicità



Nello stesso anno venne lanciata la Bonneville Special (T140D) con cerchi in lega Lester, scarico due in uno posizionato a destra. La moto era verniciata di nero con filetti dorati. L'impianto frenante è composto da due freni a disco Lockheed da 10 pollici (uno anteriore ed uno posteriore).

Disponibile per il mercato USA è disponibile dal mese di maggio la Bonneville T140D è soffocata nelle prestazioni (compressione 7,9:1 per 50CV a 7000rpm, 186kg per circa 180 km/h) per soddisfare i requisiti normativi americani. La T140D è dotata di scarico 2-1 sul lato destro, come ricordato, mentre l'alimentazione è assicurata da due carburatori AMAL Concentric Mk II da 30mm. La bicilindrica utilizza l'accensione elettronica fornita da Lucas. La strumentazione è fornita dalla francese Veglia. L'impianto elettrico da 12V ha il negativo a massa. Questa versione rimarrà in produzione solo per un anno in quanto le nuove norme antiinquinamento americane diverranno più restrittive.



Triumph Bonneville Unit

Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1979 - Bonneville Special T140 D per mercato USA



La T140D verrà proposta nel luglio dello stesso anno anche per il mercato europeo con il sebatorio da quattro galloni (anzichè due), il manubrio basso ed il classico scarico due in due.



Triumph Bonneville Unit
1979 - Bonneville Special T140D per mercato UK



La semplificazione della produzione riporta a galla la Triumph che alla fine degli anni ’70 riesce a conquistare la posizione dominante nella classe 750 nel mercato interno (circa il 30% del mercato). Questo sforzo culmina con la vittoria del titolo di motocicletta dell’anno da parte della rivista Motor Cycle News.

Le aziende inglesi che producono componenti per motociclette inziano uno ad uno a fallire, per cui Triumph deve acquistare all’estero. Troviamo quindi sulle Bonneville dell’epoca ammortizzatori Marzocchi, freccie dalla Bosh, strumenti Veglia, motorino d’avviamento della Lucas indiana...






1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750
1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750
1979 Triumph Bonneville 750 1979 Triumph Bonneville 750

1979 - Articolo tratto da Motociclismo Marzo 1979



1980 - Avviamento elettrico

Nonostante il momento critico, la Triumph si presenta alla svolta degli anni ’80 con un bicilindrico semplice dalle linee classiche che viene ancora apprezzato dal pubblico per la maneggevolezza e la facilità d’uso. La Bonneville non ricopre più il ruolo di superbike più desiderata dai motociclisti, ma conquista un piccola nicchia di mercato che permette alla casa inglese di sopravvivere. L’avviamento elettrico, posizionato dietro al motore, viene introdotto sulla Bonneville T140E. Con l’occasione è montata una nuova pompa dell’olio e modificati gli scarichi al fine di aumentare la luce da terra.


Triumph Bonneville Unit
1980 - Bonneville T140 per mercato USA



In occasione del salone di Earls Court Show  viene presentata una nuova versione della Bonneville, chiamata Phoenix, essenzialmente una low rider con telaio modificato, sella a due piani, manubrio alto e grosso pneumatico posteriore. Fa la comparsa anche la Bonneville Executive Electro con cupolino, borse rigide e top box.


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
Avviamento elettrico 1980 - Bonneville Executive 1980 - Bonneville Phoenix


Triumph Bonneville Unit Al salone di Birmingham del 1980 Triumph espone il prototipo TS8-1 con carenatura caratterizzata da linee molto spigolose e doppio faro quadro integrato. Il motore è coperto dalla carenatura e non è ben visibile. Il prototipo monta la nuova testa a 4 valvole per cilindro che entrerà in produzione nel 1982 con la Bonneville TSS. Il motore è montato tramite silent block disegnati da Bernard Hooper che fu il responsabile del progetto Norton Commando isolastic system.

1981 Triumph Bonneville TS8-1
1980 - Bonneville TS8-1 - Immagine promozionale - Tratto da "Save the Triumph Bonneville" di John Rosamond




1981 Triumph Bonneville TS8-1
Bonneville TS8-1 esposta, grazie a Abbey Garage e al club dei possessori Triumph, al salone Earls Court del 1981.
Tratto da "Save the Triumph Bonneville" di John Rosamond - (courtesy London Motorcycle Museum)





1981 - Carlo e Diana

Le Bonneville per la polizia vengono modificate con l’uso dei silent block per il montaggio del motore al telaio. Le forti vibrazioni infatti causavano danni all’impianto radio.

Verso la fine dell’anno arriva una versione limitata della Bonneville commemorativa per il matrimonio di Carlo e Diana caratterizzata dal serbatoio cromato. La nuova edizione limitata è presenta alla stampa, ed ai concessionari, il 9 Luglio. La base di partenza è la Bonneville MY1982 T140ES con avviamento elettrico. La versione per il mercato inglese era caratterizzata dal serbatoio cromato con filetti in oro, telaio e forcellone verniciato in Silver Grey, motore e cambio verniciati neri, due carburatori BING, ammortizzatori Marzocchi, ruote in lega Morris, doppio freno a disco, steli forcella neri, parabola fanale nera, bandella laterale con logo Royal, sella a due posti confort.

Per il mercato americano la Royal aveva il serbatorio cromato/blu (anzichè cromato/nero) con filetti oro, telaio standard (in nero), motore e cambio cromati, cerchi a raggi anzichè in lega, disco freno anteriore singolo,
steli forcella lucidati, parabola fanale cromato, sella doppia. Ovviamente con manubrio alto!

Entrambe le versioni venivano consegnate al proprietario con un certificato di autenticità. Al 27 luglio 1981 erano state ordinate 105 esemplari per il mercato inglese e altre 84 erano state richieste dall'importatore americano TMA. Si presume che in totale ne siano state prodotte circa 400 esemplari.



Triumph Bonneville Unit
1981 - Bonneville T140 Royal Wedding



1981 Triumph Bonneville Royal Edition
1981 - Bonneville T140LE ROYAL - Foto catalogo.



1982 Triumph Bonneville Royal USA
1981 - Bonneville T140LE ROYAL - Foto catalogo USA



1981 Triumph Bonneville Royal Certificate
1981 - Bonneville T140LE ROYAL - Certificato di proprietà.
Tratto da "Save the Triumph Bonneville" di John Rosamond - (courtesy John Nelson's archive)


1982 - TSS 4 valvole per cilindro

La Bonneville T140W TSS viene presentata nel mese di marzo del 1982 ed entra subito dopo in produzione. Si tratta dell’evoluzione della Bonneville con il nuovo motore a otto valvole. 

Il progetto della testa a otto valvole deriva dalla termica realizzata negli anni ’60 da Weslake per le Triumph su richiesta dei fratelli Rickman. Nel 1976 Dave Nourish acquista i diritti per costruire i motori ed i kit dalla Weslake Engineering e, qualche anno dopo, li venderà alla Triumph di Meriden. Maggiori dettagli sulla storia di questo progetto la trovate nel sito di Claudio Sintich.


Triumph Bonneville Unit


Il progetto viene aggiornato da Brian Jones per adattarlo al bicilindrico 744cc. Il motore viene modificato con l’utilizzo di un nuovo albero motore forgiato in un solo pezzo ed ottimizzato per ridurne le vibrazioni. I pistoni sono nuovi del tipo a cielo piatto portando così il rapporto di compressione a 9,5:1. Il cilindro è in lega leggera (anziché ghisa). Varie soluzioni vengono impiegate per ridurre le perdite d’olio. L’alimentazione del bicilindrico è affidata ad una coppia di Amal MK II da 34mm. La potenza sale così a 58Cv a 6500 giri con un incremento di potenza di circa il 16%. Le riviste dell’epoca riportavano una velocità massima effettiva di oltre 196 km/h!



Triumph Bonneville Unit
1982 - Bicilindrico T140 TSS (4 valvole per cilindro)



La ciclistica rimane quella standard della Bonneville T140ES con l’aggiunta di un secondo freno a disco sull’anteriore. La moto viene prodotta sia per il mercato europeo che americano utilizzando il solo serbatoio grande da 18,2 lt (solitamente il mercato USA richiedeva un serbatorio piccolo a goccia con capacità di circa 12,5 lt), marmitte più corte ed i carburatori Bing.



Triumph Bonneville Unit
1982 - Bonneville T140 TSS (4 valvole per cilindro)



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1982 - Bonneville T140 TSS (4 valvole per cilindro)



Alcune di queste otto valvole furono schierate nella “Battle of the Twins” negli Usa. Elaborata da Jack Wilson e pilotata da Jon Minonno vinse tre gare e ottenne tre secondi posti su un totale di nove gare disputate!

Nello stesso anno viene presentata alla stampa la versione custom della bonnie chiamata TSX, caratterizzata da cerchi Morris, pneumatico posteriore da 16 pollici, manubrio alto e scarichi in stile megafono. Il motore è il classico 750cc a due valvole per cilindro dotato però dell’albero motore meglio equilibrato e di due carburatori Bing a depressione (per il mercato americano).



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1982 - Bonneville T140 TSX (custom)

   
La produzione totale dei due modelli è di circa 400 esemplari prima della chiusura dello stabilimento nel 1983.

Nel 1982 furono importate in Italia, dall’allora importatore Ghezzi, solamente cinque Bonneville!



1983 - Chiusura dello stabilimento

Nella primavera del 1983 Triumph presenta al salone di Birmingham l’evoluzione della TSX dotata del motore a 8 valvole e la nuova versione della Bonneville TSS. Quest’ultima è aggiornata nelle grafiche, nella sella dotata di codino e maniglione e nei parafanghi. Diversi sono anche gli scarichi e le pedane arretrate. La modifica più sostanziale è il montaggio del motore tramite silent-bloc in modo da isolarne le vibrazioni. Questi due esemplari non entreranno mai in produzione a causa della chiusura dello stabilimento.


Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1983 - Bonneville T140 TSS (silent block) 1983 - Bonneville T140 TSX 8 Valvole



Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit Triumph Bonneville Unit
1983 - Motore 8 Valvole 1983 - Telaio silent block 1983 - Motore Water Cooled



A nulla valsero le varie serie speciali a tiratura limitata - come la Silver Jubilee o la Royal Wedding - a rimpinguare le casse dell’azienda. Nonostante l'arrivo di nuovi modelli come le TSX e TSS a 4 valvole, all'inizio degli anni 80 la situazione si fece disperata. La produzione viene sospesa nel gennaio del 1983. Si tenta di attirare, invano, gli investitori con un ultimo sforzo al Salone di Birmingham presentando nuovi modelli ed il prototipo Phoenix 900cc bialbero da 90 CV raffreddato a liquido.


 

Triumph Bonneville Unit
1983 - Prototipo Phoenix 900cc bialbero water cooled 90CV



Il 26 agosto gli stessi lavoratori decidono per il fallimento della cooperativa e poco tempo dopo lo storico stabilimento di Meriden viene demolito. L’ultima moto a scendere dalla catena di montaggio di Meriden è una Bonneville in versione US oggi conservata nel London Motorcycle Museum.

L'imprenditore immobiliare John Bloor, nel mese di dicembre, acquista il marchio Triumph e tutti i relativi diritti; ne acquista praticamente solo la proprietà intellettuale per 100.000 sterline. Bloor da licenza alla Racing Spares di Les Harris, che in passato realizzava parti per Triumph, di costruire la Bonneville.



1985-1988 - Le Bonneville di Le Harris
 
Nel 1985 in una piccola fabbrica di Devon riparte la produzione della Bonneville che montano freni e sospensioni italiani ed altra componentistica tedesca. Per cinque anni la Bonneville verr
à prodotta con picco massimo di 14 unità a settimana e costi elevatissimi! Les Harris termina la produzione della piccola serie di Bonneville nel 1988. Leggete la storia della Bonneville di Les Harris v



Triumph Bonneville Unit
1985 - Bonneville costruita da Les Harris a Devon



Triumph Bonneville Unit
1987 - Bonneville Les Harris con componentistica italiana e tedesca



Triumph Bonneville Unit
1987 - Una delle ultime Bonneville Les Harris



Bisognerà attendere il 2000 per vedere alla luce la nuova Bonneville 790cc.


La Bonnie nasce nel 1958 e viene prodotta per trent’anni per un totale di circa 300.000 pezzi vendute per circa il 70% negli Stati Uniti. Il periodo d’oro della Bonneville è quello compreso dal 1959 al 1970 quando le esportazioni vanno a gonfie vele.

L’unificazione “operativa” della Triumph con la BSA, la crisi finanziaria e gli scioperi non si riflettono positivamente sul prodotto, tanto che i modelli dal 1971 al 1975 non sono sicuramente i migliori. Dal 1976, quando il futuro dell’azienda inglese è oramai segnato, paradossalmente la Bonneville viene costruita con cura grazie anche alla nuova componentistica.

A detta di tutti gli appassionati di moto d'epoca le miglior Bonneville sono quelle del pre-unit del biennio 1959-1960 e le versioni unit del 1966-1970.



<-- Modello PRE-UNIT (1959 - 1962)
Modello 2000 (2001 - 2007) -->












Torna alla pagina Bonneville


HOME PAGE 

 








Storia Triumph Special Triumph Speed Triple Bonneville Daytona 675 Street Triple
Tiger Triumph d'Epoca Pubblicità Cataloghi Competizioni Carlo Talamo